IN ITALIA UNA PERSONA SU DIECI VIVE IN CONDIZIONE DI POVERTA’ ASSOLUTA

Caritas italiana. Rapporto su povertà ed esclusione sociale 2024

Il rapporto Caritas 2024, pubblicato ieri,  evidenzia un incremento significativo della povertà in Italia, con una particolare attenzione alla crescente criticità nel nord del paese. Questo fenomeno segna un arretramento sociale che dura da oltre dieci anni e risulta allarmante soprattutto per le famiglie con minori. Attualmente, il 9,7% della popolazione vive in povertà assoluta, equivalenti a circa 5,7 milioni di persone distribuite in oltre 2,2 milioni di famiglie. Rispetto al 2022, si osserva un lieve aumento dei poveri, mantenendo i valori più alti della serie storica.

Particolarmente preoccupante è la “nuova questione settentrionale della povertà,” che ha visto il numero di famiglie in difficoltà raddoppiare nell’arco di nove anni, passando da circa 506.000 a quasi 1 milione. Mentre il livello di povertà assoluta è più elevato nel Mezzogiorno, l’incidenza in termini assoluti è ora maggiore nel nord. La Caritas sottolinea che il rischio di perpetuare le difficoltà economiche di generazione in generazione è molto più elevato in Italia rispetto ad altri paesi europei, con un terzo degli adulti che ha vissuto in famiglie svantaggiate risultando in condizioni economiche precarie.

Il rapporto segnala inoltre una grave crisi tra i minori, con una povertà infantile che ha raggiunto il 13,8%. Questo dato corrisponde a quasi 1,3 milioni di bambini poveri, evidenziando come il disagio economico colpisca in modo particolare le famiglie con bambini, che sono le più vulnerabili e con un potere d’acquisto molto ridotto.

L’analisi dei lavoratori poveri rivela che circa l’8% degli occupati vive in condizioni di indigenza, un dato che mostra differenze significative tra settori e categorie. La Caritas segnala anche un aumento dell’indigenza tra coloro che hanno un’occupazione, indicando un fenomeno di “lavoro povero” sempre più diffuso.

Una parte fondamentale della relazione riguarda l’impatto della fine del reddito di cittadinanza, che ha aggravato la situazione per molte famiglie, creando una rete di assistenza strumentale per i poveri. La Caritas ha dovuto aumentare il proprio impegno di assistenza, visto che oltre il 12% delle famiglie in povertà assoluta ha richiesto aiuto, con un incremento del 5,4% nel numero di assistiti in un anno. Il numero di persone sostenute dal 2015 è aumentato del 41,6%, evidenziando un’escalation della vulnerabilità.

Nonostante le promesse del governo Meloni, solamente una parte limitata delle famiglie ha avuto accesso al nuovo “assegno di inclusione” o al “sussidio per la formazione e lavoro.” Questo fallimento ha colpito in particolare nuclei monocomponenti e giovani senza un’occupazione stabile, evidenziando rigidità nei criteri di accesso e un trattamento punitivo nei confronti delle categorie più vulnerabili.

La Caritas chiede una riforma radicale del sistema di welfare italiano, auspicando un supporto universale e continuativo contro la povertà, sostenendo che senza una revisione delle condizionalità esistenti le misure attuali continueranno a escludere centinaia di migliaia di persone vulnerabili.

In sintesi, il rapporto della Caritas disegna un quadro preoccupante della povertà in Italia, con un forte richiamo alla necessità di politiche più inclusive e supporto sociale per combattere questa crisi crescente.

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